24 Set Le pagelle di Riso In Festa
Come se la sono cavata i protagonisti che sono scesi in campo sabato a Riso In Festa? Paganini inventa, Li Bassi mette d’accordo tutti, Assemblea Teatro riempie la scena.
Vediamo le pagelle, uno per uno.
Stefano Paganini
È lui, il gran divo di Riso In Festa.
Come i grandi divi si prende la scena, ma senza lasciare gli altri a bocca asciutta, anzi. Sforna deliziosi assaggi per i presenti, svela trucchi del mestiere, racconta il bello e il buono del fare lo chef.
Dopo aver creato il ricettario, non vede l’ora di raccontare al pubblico i suoi segreti per creare risotti d’autore. E lo fa aggiungendo un ingrediente che molti chef televisivi non hanno nella dispensa: il garbo.
Squisito.
Daniele Li Bassi
Costretto suo malgrado a fare da riserva a Stefano Paganini, perché lo chef la conta e la racconta, e sembra non voler mai lasciare il campo (pardon, il palco). Ma quando finalmente è chiamato in causa, Daniele attacca con la sua musica da cantautore che potrebbe raccontare Londra, Berlino, Parigi, San Francisco. Per nostra fortuna è di Torino, e così lui gioca in casa e si prende gli applausi di un pubblico che lo sente come suo beniamino.
Armonioso.
Gianfranco Carosso e Atmosfera
Atmosfera è la squadra creativa che ha creato il sito, il blog, i social, tutta la comunicazione del buon Riso. Il capitano è Gianfranco Carosso, che con anima da rocker fa il front-man coordinando grafici, web designer, copywriter, fotografi. E concedendosi un meritatissimo bicchiere a Riso In Festa.
Creativo.
Renzo Sicco e Assemblea Teatro
Renzo Sicco è l’anima e il mattatore di Assemblea Teatro, una delle più interessanti compagnie torinesi (e non solo). La bellezza del loro repertorio è così grande che puoi letteralmente puntare il dito a occhi chiusi sul cartellone della stagione: può essere una rappresentazione per bambini, uno spettacolo musicale impegnato, un classico rivisitato con intelligenza. Sarà sempre un piacere.
Poliedrico.
Riccardo Traversa
Sul biglietto da visita c’è scritto “aministratore delegato”, ma possiamo benissimo chiamarlo presidente della squadra, allenatore o meglio ancora selezionatore. Infatti è lui che seleziona idee per far diventare Il Buon Riso sempre più popolare e amato, mettendoci l’anima, la passione, e tanto tanto entusiasmo. E adesso si sta fregando le mani per un’idea cinematografica davvero “kolossal”. Ma questo è un mistero che sveleremo un’altra volta.
Insostituibile.
Guido Siviero
Il nome dello studio fotografico è tutto un programma: “PiùLuce”. Vuol dire che lo spirito è mettere in luce i prodotti e i clienti. È proprio questo lo scopo di una bella fotografia pubblicitaria. E Guido Siviero lo sa benissimo. Anche quando è andato a Magliano Alfieri, nel ristorante di Stefano Paganini, a fotografare i piatti che lo chef sfornava per il ricettario: non si è lasciato rapire da profumi e sapori, ma è rimasto concentrato per catturarli nelle sue fotografie.
Illuminante.
Mauro Marinoni
Quante parole ci vogliono per raccontare il riso? Lui le usa tutte, da vero copywriter goloso.
E le mette sul sito, sui social, sulle confezioni, sui giornali. Ma le più belle le tiene per sé, anzi per la sua bimba, così quando cucina il riso Basmati diventa “il riso di Sandokan”, il riso Roma diventa “il riso della tua bisnonna che era alta come te appena nata e lo faceva con il ragù più buono del mondo”, il riso Parboiled diventa “il riso che le fatine hanno già iniziato a cuocere, poi sono dovute andare a prendere un dentino”.
Storyteller.